16-dic-2020 14.09.00 / di Matilde Ricci Matilde Ricci

 Ogni medico dice che, per stare in salute, l’apporto ideale di acqua è di 2 litri al giorno; una quantità per nulla trascurabile, più alta anche della quantità di cibo che normalmente si mangia in un girono. Ecco perché, se stiamo attenti a quello che mangiamo, dovremmo stare attenti anche a quello che beviamo. La corretta informazione sull’acqua è essenziale, ecco perché abbiamo creato questa lista di 10 valori, parametri e caratteristiche dell’acqua da bere che hanno a che fare direttamente con la nostra salute.

Valori ottimali dell’acqua da bere

L’acqua, secondo le norme vigenti, deve essere fornita al cittadino completamente potabile e deve essere imbottigliata a fronte di controlli chimico – microbiologici. L’acqua viene quindi certificata dopo analisi che ne garantiscano la composizione e la salubrità.

1. Analisi

La prima cosa da sapere è che mentre l’acqua in bottiglia, una volta confezionata rimane priva di controlli, l’acqua del rubinetto viene costantemente monitorata dalle aziende sanitarie locali e da laboratori accreditati delle aziende acquedottistiche.

È vero ciò che comunemente si dice, cioè che l’acqua del rubinetto è più controllata. Gli esiti delle analisi vengono caricati tempestivamente sui siti delle aziende acquedottistiche e delle ASL di riferimento e si possono consultare anche dal cellulare.

2. Saper leggere l’etichetta della bottiglia

Detto questo, è necessario sapere che ogni acqua in bottiglia in commercio, sia per l’uso domestico che per la somministrazione, ha una composizione diversa in base al suo contenuto di sali minerali e alla loro quantità (o meglio concentrazione) disciolta. In Italia ci sono oltre 600 marchi che commercializzano acqua potabile ed è complesso stabilire cosa differenzia l’una dall’altra.

3. Il residuo fisso

Il dato sul residuo fisso misura in quantità di milligrammi per litro la concentrazione di minerali che restano depositati dopo che 1 litro d’acqua viene fatto evaporare a 180 gradi centigradi e classifica l’acqua come: oligominerale, mediominerale e minerale. Esistono anche acque ad alta concentrazione di minerali che possono essere preferite per ragioni di carenze alimentari e prescritte o consigliate dal medico; lo stesso vale per acque carenti di specifici Sali (ad esempio il sodio) che sono consigliate ad esempio nelle diete ipocaloriche.

Attenzione a nitrati e nitriti: le acque migliori sono quelle che ne contengono il minor quantitativo possibile: per i nitrati il limite massimo consentito è 45/mg/l per gli adulti e 10 mg/l per i bambini, mentre i nitriti dovrebbero essere del tutto assenti. Vale lo stesso sia per le acque in commercio che per l’acqua del rubinetto.

4. Acque ricche di calcio

Le acque ricche di calcio, cioè con calcio superiore a 150mg per litro, sono consigliate per chi ne è carente come i bambini e gli anziani nei casi di osteoporosi, oppure durante la gravidanza e l’allattamento a meno che non si assumano già degli integratori.

5. Acque ricche di sodio

Le acque con sodio maggiore a 200mg per litro sono generalmente sconsigliate a chi deve perdere peso o a chi soffre di pressione alta, ma sono particolarmente indicate per chi pratica attività sportiva a meno che non assuma già degli integratori alimentari per rispristinare i Sali persi con la sudorazione.

6. Diciture di legge

Sull’etichetta della bottiglia di acqua devono esserci:

  • La denominazione legale “Acqua minerale”
  • Il trattamento eventuale a cui è stata sottoposta ad esempio “aggiunta di anidride carbonica” per le acque frizzanti
  • Il nome commerciale
  • Il nome e il luogo della sorgente
  • Eventuali indicazioni per il consumo
  • La scritta “microbiologicamente pura” per attestare che al momento dell’imbottigliamento non erano presenti cariche batteriche.

Nell’acqua del rubinetto, le indicazioni commerciali sono superflue mentre vengono sempre indicati i valori sul piano chimico e microbiologico, compresa la provenienza che può essere un fiume o una falda.

7. Analisi chimica dell’acqua in bottiglia

Sotto la dicitura “Analisi chimica e chimico fisica” dovrebbero esserci indicazioni sul PH e sulla composizione chimica.

8. Data di scadenza

Normalmente per le bottiglie d’acqua conservate in vetro viene data indicazione d’assunzione entro 24 mesi dall’imbottigliamento, mentre per la bottiglia di plastica normalmente il tempo indicato è di 18 mesi. Questi periodi vengono determinati in base alle proprietà del materiale di confezionamento e alle condizioni che potrebbero alterarlo, determinando la migrazione di microparticelle all’interno dell’acqua.

Nell’acqua del rubinetto non sono necessarie queste valutazioni in quando l’acqua che sgorga è sempre potabile e viene consumata nell’immediato.

9. Quanta acqua bere ogni giorno?

La quantità di acqua da assumere durante il giorno varia in base all’attività fisica e alla stagione mentre la regola generale è bere almeno un litro e mezzo – due litri di acqua al giorno. Durante l’estate è meglio bere in abbondanza anche per prevenire i colpi di calore: bere consente infatti di regolare la temperatura corporea, facilita la digestione, migliora la funzionalità renale.

10. Quando utilizzare un sistema di filtrazione?

Spesso, chi decide di dismettere il consumo di acqua in bottiglia di plastica inizia ad utilizzare quella del rubinetto. Quest’ultima, potabile in tutta Italia, potrebbe però presentare un gusto poco piacevole, dovuto alle tracce di cloro presenti per garantire che non si formino cariche batteriche all’interno delle condotte. Qui trovi un approfondimento completo sugli erogatori a microfiltrazione.

In questo caso, un sistema di filtrazione permette di affinare il gusto ed ottenere acqua sostenibile, senza spreco di plastica, economica e buona.

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Matilde Ricci

Scritto da Matilde Ricci