21-gen-2021 17.00.00 / di Matilde Ricci Matilde Ricci

Il cloro nell’acqua fa male? Quali sono i problemi e le soluzioni legate alla presenza di disinfettanti nell’acqua potabile? Perché gli enti pubblici aggiungono il cloro all’acqua? Queste domande ricorrono spesso quando si parla di acqua potabile e proprio da questo punto di partenza dipende il fatto che siamo abituati a consumare acqua in bottiglia.

Negli ultimi tempi, una maggior cultura del cibo e una maggior attenzione alla salubrità di ciò che introduciamo nel nostro corpo, hanno fatto crescere il bisogno di risposte chiare e trasparenti da parte delle persone.

Gli enti acquedottistici addizionano il cloro all’acqua, che viene sottoposta a vari trattamenti per renderla microbiologicamente adatta al consumo umano. L’acqua, che è prelevata da falde o fiumi, viene deviata in centrali nelle quali avvengono diversi passaggi di filtrazione, depurazione e disinfezione prima dell’ingresso nella rete idrica che porta la porta ai nostri rubinetti. Per la disinfezione, cioè per eliminare la carica batterica che nell’acqua resiste per ragioni naturali, come anche spore e virus, viene aggiunta una certa quantità di cloro. Il cloro è infatti un potente disinfettante che in concentrazioni basse non è nocivo per la nostra salute e rende l’acqua del rubinetto adatta all’uso senza che ci sia bisogno di bollirla. Ciò non significa che beviamo disinfettante, perché la percentuale di cloro disciolta non ha alcun effetto sulla salute delle persone.

Un tempo infatti, per assicurarsi la salubrità dell’acqua di faceva bollire sul fuoco per alcuni minuti. Oggi, gli acquedotti e le Ulss verificano quotidianamente attraverso i loro laboratori che i parametri dell’acqua rimangano entrano delle soglie identificate come ottimali.

Concludendo questo primo approfondimento, riassumo i concetti appena espressi per punti:

  • Il cloro è normalmente presente nell’acqua del rubinetto;
  • Nelle concentrazioni in cui viene applicato dagli acquedotti non è dannoso per le persone;
  • L’acqua potabile è sempre disinfettata perché senza questo trattamento si formerebbero delle cariche batteriche, con germi virus e spore potrebbero proliferare e diventare pericolosi per la salute pubblica.

 

Togliere il sapore del cloro nell’acqua: le soluzioni

Chiarito che l’acqua del rubinetto non fa male, resta comunque il problema del cattivo odore e del sapore sgradevole dell’acqua che effettivamente sono una caratteristica tipica. Per noi italiani, così attenti a tutti i sapori, è difficile abituarsi al sentore della presenza del cloro.

Per eliminarlo, alcuni conservano l’acqua in caraffe e la lasciano decantare ma questo sistema diventa poco pratico nella misura in cui bisogna provvedere continuamente a riempire caraffe e controllare che sia sempre disponibile acqua pronta da bere.

Altre persone preferiscono comprare l’acqua in bottiglia, alimentando una produzione di rifiuti di plastica che tutto il mondo sta invece combattendo. L’acquisto di bottiglie è altrettanto faticoso e poco pratico in quanto va trovato uno spazio in cucina destinato alla conservazione; i pacchi da 6 bottiglie sono pesanti da manovrare e, infine, il costo d’acquisto al litro è molto superiore rispetto all’acqua del rubinetto.

Tra le soluzioni più smart, oggi, c’è la microfiltrazione: si tratta di un piccolo strumento da posizionare vicino al rubinetto, delle dimensioni di una piccola macchina del caffè, che filtra l’acqua del rubinetto rendendola più buona e dal gusto più leggero. Niente rifiuti di plastica, niente odore e sapore di cloro, niente costi di approvvigionamento. Qui trovi un approfondimento completo sugli erogatori a microfiltrazione.

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Categorie: Erogatori d'acqua

Matilde Ricci

Scritto da Matilde Ricci