Ne sentiamo parlare molto, ma cosa sono le microplastiche in concreto e quale collegamento c’è con l’acqua in bottiglia?
Cosa sono le microplastiche
Si tratta di residui di plastica di piccolissime dimensioni, frutto della graduale decomposizione del prodotto disperso nell’ambiente e si trovano nei terreni, nell’acqua.
Sono classificate come “micro” perché hanno un diametro compreso in un intervallo di grandezza che va dai 330 micrometri ai 5 millimetri. Esistono anche particelle più piccole denominate nanoplastiche.
Il tema delle microplastiche è particolarmente dibattuto perché in un modo o nell’altro la plastica che scartiamo perché ha esaurito la propria funzione deve essere smaltita. La produzione mondiale di plastica è esplosa a partire dagli anni Trenta, da 1,5 milioni di tonnellate a oltre 280 milioni di tonnellate negli anni Duemila, secondo i dati di Greenpeace. Più plastica viene utilizzata, più ne viene buttata, più ne finisce dentro i mari.
Perché le microplastiche hanno un impatto sull’uomo
La pericolosità delle nano e microplastiche per la salute dell’uomo e dell’ambiente è dimostrata ampiamente: gli habitat marini ed acquatici vengono pesantemente modificati. Inoltre, queste particelle disciolte nell’acqua vengono ingerite dai pesci finendo per essere trattenute dal loro organismo. Quando i pesci finiscono sulle nostre tavole, ci finiscono anche i nostri rifiuti.
Secondo l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il 15-20 per cento delle specie marine che finiscono sulle nostre tavole contiene microplastiche.
Cosa c’entrano le bottiglie d’acqua
Le bottiglie di plastica rappresentano un’importante percentuale della produzione di rifiuti domestici di plastica che siamo chiamati a ridurre.
La “guerra alla plastica” è realtà: dal 2018 la Commissione europea ha definito la strategia per la lotta ai rifiuti plastici. Ogni anno in Europa si generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30 per cento viene riciclato. Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l’85 per cento dei rifiuti sulle spiagge. L’UE ha come obiettivo rendere i rifiuti di plastica riciclabili entro il 2030 attraverso il corretto riciclo, la produzione di materie plastiche riciclabili e attraverso la sensibilizzazione al riuso sia negli ambiti residenziali che nei contesti lavorativi.
Tutto ciò significa che ognuno di noi nelle attività quotidiane ha la possibilità di fare scelte più green attraverso le scelte d’acquisto. Invece dell’acqua in bottiglia, possiamo utilizzare un erogatore a microfiltrazione per risparmiare moltissima plastica, ma anche i soldi della spesa, perché si collega direttamente alla rete idrica!
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