1-feb-2024 14.17.00 / di Matilde Ricci Matilde Ricci

La plastica è diventata uno dei principali inquinanti del nostro pianeta e sta causando danni irreparabili all'ambiente. Non sorprende quindi che l'Organizzazione delle Nazioni Unite abbia definito l'inquinamento da plastica come il più pericoloso in assoluto. Ma perché la plastica ha guadagnato questo triste primato e, soprattutto, cosa può fare ognuno di noi per contrastare questo problema?

Il tema dell'inquinamento, in particolar modo quello derivante dalla plastica, rappresenta un argomento di estrema importanza che non possiamo più sottovalutare. Approfondendo questa problematica, possiamo aumentare la nostra conoscenza e, di conseguenza, fare scelte più consapevoli verso soluzioni sostenibili.

Perché la plastica inquina

La plastica ha un impatto negativo sull'ambiente e sulla vita di molte specie in tanti modi diversi. Vediamo quali sono i principali:

  • Processi di produzione
    Innanzitutto, la produzione di plastica richiede l'utilizzo di risorse naturali non rinnovabili, come il petrolio, il gas naturale e il carbone. L'estrazione di queste risorse comporta danni all'ambiente, come la distruzione degli habitat naturali e l'inquinamento delle acque. Durante la produzione, vengono emessi gas serra e rilasciati nell'atmosfera, contribuendo al cambiamento climatico. In aggiunta, la produzione di plastica richiede una grande quantità di energia e risorse idriche. L'industria della plastica consuma enormi quantità di acqua, che spesso viene inquinata con sostanze chimiche tossiche utilizzate nella produzione. Questo può avere effetti negativi anche sulla disponibilità di acqua potabile e sulla salute delle comunità locali.
  • Resistenza della plastica
    La plastica inquina perché è un materiale che richiede un lungo periodo di tempo per degradarsi naturalmente. Questo significa che, una volta che viene prodotta, la plastica rimane nell'ecosistema per centinaia di anni, contribuendo alla crescita dell'inquinamento. Il problema principale è che molta plastica, una volta utilizzata, finisce in mare, dove si accumula formando enormi isole di rifiuti. Questa plastica in decomposizione rilascia sostanze chimiche tossiche che contaminano l'acqua e minacciano la vita marina. Gli animali, infatti, possono ingerire pezzi di plastica, confondendoli con il cibo, causando soffocamento e morte.
  • Problema delle microplastiche
    La plastica può frammentarsi in microplastiche, che possono essere ingerite anche da organismi di piccole dimensioni, entrando così nella catena alimentare e raggiungendo l'uomo. Queste particelle sono inquinanti persistenti che possono avere un impatto negativo sulla salute umana. Diversi studi hanno dimostrato che le microplastiche possono spostarsi dai polmoni agli organi interni, potenzialmente provocando danni al sistema respiratorio e digestivo.
  • Processi di smaltimento
    La plastica inquina anche a causa dei processi di smaltimento. Infatti, molte volte la plastica viene bruciata in discariche o inceneritori, generando inquinamento atmosferico e rilasciando sostanze tossiche nell'aria.

 

Cosa possiamo fare per contrastare l’inquinamento da plastica

Per combattere l'inquinamento causato dalla plastica in realtà possiamo fare molto, a partire dal nostro stile di vita e dall’adozione di una serie di misure ad hoc. Innanzitutto, partiamo dal ridurre la nostra produzione di plastica. Possiamo iniziare a utilizzare alternative sostenibili come la carta, il cartone o il vetro per imballare i nostri prodotti. Dobbiamo anche cercare di evitare l'uso di prodotti monouso come bicchieri, posate e piatti di plastica. Invece, possiamo optare per prodotti riutilizzabili o biodegradabili. Un'altra cosa importante è riciclare la plastica che utilizziamo. Ci sono molti centri di riciclaggio che accettano plastica e la trasformano in nuovi prodotti. Dobbiamo assicurarci di separare correttamente i nostri rifiuti e di consegnarli ai centri di riciclaggio più vicini. In questo modo, la plastica non finirà in discarica, ma avrà una seconda vita. Inoltre, sarebbe bene sensibilizzare gli altri sull'importanza di ridurre l'uso della plastica e di riciclare. Possiamo condividere informazioni sui social media, partecipare a iniziative di pulizia delle spiagge o organizzare eventi per promuovere uno stile di vita più sostenibile. Un'altra opzione che possiamo considerare è eliminare l'uso delle bottiglie di plastica per l'acqua. Questa scelta, se si pensa a quanto acqua viene consumata ogni giorno in ogni famiglia, da sola può fare già la differenza. Se non ti piace il sapore dell'acqua del rubinetto o non vuoi rinunciare al gusto dell'acqua frizzante, non c'è problema: puoi semplicemente installare un erogatore d'acqua per avere la bevanda che preferisci e allo stesso tempo contribuire alla causa ambientale.

Erogatore d’acqua: alleato dell’ambiente

L’erogatore d’acqua è fondamentale nel preservare l’ambiente, costituendo una scelta responsabile e intelligente. Utilizzandolo si evita l'acquisto continuo di bottiglie di plastica, contribuendo così a ridurre la quantità di rifiuti prodotti e l'impatto ambientale associato. Grazie ai sistemi di filtraggio, inoltre, l’acqua del tuo rubinetto sarà più buona e di una qualità superiore, dato che le caratteristiche organolettiche saranno notevolmente migliorate. In più, molti erogatori d'acqua sono dotati di funzioni innovative, come la possibilità di erogare acqua fresca o frizzante, soddisfacendo così le diverse esigenze e preferenze individuali. Un altro vantaggio da non sottovalutare è il risparmio economico che si ottiene utilizzando un erogatore d'acqua. Nel lungo termine, l'acquisto di bottiglie di plastica diventa costoso, mentre con l'erogatore, dopo un piccolo investimento iniziale, potrai bere sempre l'acqua del tuo rubinetto, che è estremamente più conveniente rispetto a quella del supermercato.

 

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Categorie: Erogatori d'acqua, Acqua da bere

Matilde Ricci

Scritto da Matilde Ricci