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Depuratore osmosi inversa o erogatore a microfiltrazione: cosa scegliere

Scritto da Matilde Ricci | 28-ott-2020 11.13.00

Depuratore ad osmosi inversa o erogatore a microfiltrazione? Le proposte sul mercato, per quanto riguarda gli impianti per il trattamento acqua casalinghi e per attività di somministrazione sono molteplici. Se sei in dubbio sulla scelta tra un impianto a osmosi inversa e un erogatore d’acqua microfiltrata, questo è l’articolo che fa per te.

Cos’è l’osmosi inversa e come funziona

L’osmosi è un processo chimico naturale che consente di regolare il contenuto delle cellule attraverso la membrana cellulare semipermeabile; l’osmosi inversa è un processo di trattamento dell’acqua che passando attraverso una membrana, consente di rimuovere dall’acqua la quasi totalità delle sostanze in essa presenti, sia sospese che disciolte.

L’acqua osmotizzata è quasi completamente priva di sostanze disciolte, di una purezza che non è necessariamente positiva, poiché nell’acqua sono naturalmente presenti anche Sali e Minerali utili all’organismo nutrienti e preziosi per la salute, che andrebbero mantenuti.

Si tratta quindi di un trattamento che depaupera moltissimo l’acqua, infatti alcuni modelli di depuratori d’acqua a osmosi inversa provvedono poi a ri-mineralizzare l’acqua.

Quando installare un depuratore a osmosi inversa

Le tecnologie sul mercato propongono impianti a osmosi compatti, utilizzabili anche in contesti domestici o per l’Horeca. L’importante è avere le corrette informazioni per capire quando è opportuno depurare l’acqua attraverso il processo di osmosi e quando invece non è proprio necessario.


Quando è consigliata l’osmosi:

  • Quando c’è bisogno di desalinizzare l’acqua marina, in ambito industriale
  • Quando è necessario servirsi dell’acqua di pozzo invece di quella della rete pubblica
  • Quando c’è necessità di potabilizzare le acque con un’elevata concentrazione di inquinanti

Per tutte le altre casistiche, questa tecnologia rappresenta un trattamento eccessivo, poiché le acque di rete, già analizzate dalle aziende sanitarie e dalle società acquedottistiche, sono già salubri e potabili e necessitano solo di un affinamento dei caratteri organolettici possibile.

Affinare le qualità organolettiche significa togliere il tipico odore-gusto di cloro dall’acqua del rubinetto e rendere più gradevole la degustazione: per fare questo, l’ideale è un impianto di microfiltrazione.

Cos’è e come funziona la microfiltrazione

La microfiltrazione è un trattamento dell’acqua che consiste nell’applicazione di un filtro con dimensioni maggiori rispetto alla membrana osmotica. La microfiltrazione prevede filtri con il diametro dei pori che va dai 0,1 ai 10 µm: in questo caso le sostanze nutritive “buone” vengono mantenute, migliorando il gusto dell’acqua che bevi. Qui trovi un approfondimento completo sugli erogatori a microfiltrazione.


Gli erogatori a microfiltrazione comportano diversi vantaggi:

  • Sono compatti
  • Adattabili a utenze domestiche, uffici o attività di somministrazione
  • Rispondono ai gusti di tutti perché sono dotati di refrigerazione e di gasatura, per offrire acqua fresca o frizzante

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