L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto bevendo in modo sostenibile, totalmente plastic free. Per questo i sistemi di depurazione dell’acqua domestici sono un prodotto sempre più interessante e richiesto. Sono diverse le tipologie di prodotti pubblicizzati sul Web e non solo, quindi pensiamo che sia opportuno capire qual è il sistema di filtrazione o affinamento dell’acqua migliore in base alle esigenze.
Nonostante sia una risorsa limitata e preziosa, l’acqua è molto spesso data per scontata. Solo negli ultimi anni, di pari passo a una crescente cultura alimentare e attenzione alla salubrità dei cibi, le persone stanno facendo attenzione anche alla qualità di ciò che bevono e utilizzano come ingrediente “nascosto” della maggior parte delle loro pietanze: proprio l’acqua. Magari non ci facciamo caso ma è così: l’acqua non solo costituisce un elemento fondamentale per la nostra salute sul piano dell’idratazione (infatti ne dovremmo assumere circa due litri al giorno) ma è una componente importante dell’alimentazione. Prova a pensarci: dove cucini la pasta che mangi tutti i giorni? Come fai il caffè? Come lavi l’insalata? Cosa utilizzi per evitare di usare troppi grassi (olio e burro) nelle cotture delle verdure? La risposta è... sempre l’acqua.
Per questo motivo, sempre più persone vogliono iniziare a utilizzarla in modo più consapevole e sostenibile. Il consumo di acqua in bottiglia infatti produce mediamente 1.314 bottiglie all’anno (per una famiglia media) di rifiuti di plastica.
I sistemi di depurazione o erogazione dell’acqua domestici si stanno diffondendo sempre più, poiché danno risposte in termini di sostenibilità e di comodità. Nel mercato si trovano vari sistemi: ad osmosi inversa, caraffe con filtri o, ancora, erogatori d’acqua microfiltrata: quali sono più funzionali?
Dipende dalle necessità: vediamo, una ad una, queste soluzioni.
Osmosi inversa
L’osmosi è un processo chimico-fisico che replica un processo naturale e consiste nello scambio di liquido tra due sezioni separate da una membrana semipermeabile. Nel caso dei depuratori d’acqua, l’acqua viene “filtrata”, più correttamente osmotizzata, e privata completamente delle sostanze disciolte tra cui anche il sodio. In questo modo viene completamente depurata, ma anche depauperata di sali minerali utili come il calcio o il magnesio. Per questo motivo, un impianto ad osmosi inversa è adatto nelle situazioni in cui l’acqua prelevata alla fonte sia di pozzo.
Leggi anche questo approfondimento sull'osmosi inversa.
Caraffe con filtri
Le caraffe con filtri sono brocche da tavola che, grazie alla presenza di filtri (di solito a carboni attivi oppure con resine a scambio ionico), effettuano un trattamento specifico che va indicato in etichetta.
In genere, l’acqua all’interno della brocca va consumata entro le 24 ore e l’acqua filtrata è disponibile in quantità limitata alla sua capacità (1 litro e mezzo, 2 litri) quindi è sufficiente per il consumo giornaliero di una sola persona.
Erogatori d’acqua microfiltrata
Gli erogatori d’acqua sono dispositivi che, collegati al rubinetto, migliorano le caratteristiche organolettiche dell’acqua della rete che arriva già potabile alla tua utenza. La microfiltrazione permette di eliminare il gusto sgradevole del cloro presente per ragione di disinfezione e di ottenere acqua più “leggera” sul piano della percezione organolettica. Qui trovi un approfondimento completo sugli erogatori a microfiltrazione.
Inoltre, questi sistemi permettono di avere immediatamente acqua già refrigerata o frizzante nelle varianti che rispondono meglio al gusto personale di ognuno. Ad esempio, negli erogatori per acqua frizzante è possibile addirittura variare il grado di frizzantezza per rendere l’acqua leggermente effervescente o decisamente gassata.
La comodità in questo caso è maggiore rispetto alla soluzione precedente, perché l’erogatore si presenta come elettrodomestico compatto e di design sul top della cucina e offre acqua da bere in quantità illimitate e senza dover attendere.
Inoltre, l’erogatore sfrutta le qualità dell’acqua del rubinetto che sono già buone nella maggioranza del territorio italiano, solamente migliorando il gusto e rimuovendo il cloro e le particelle in sospensione che possono essere presenti nelle tubature.
Una bella conquista anche sul piano ambientale, perché con una soluzione del genere si toglie anche tanta plastica dal pianeta. Basti pensare che una sola famiglia mediamente produce rifiuti con un consumo di oltre 1.300 bottiglie.
Inizia a valutare con consapevolezza quello che bevi; in questa guida gratuita trovi informazioni veramente utili.